A volte la vita ti regala un giro in moto. Altre volte, ti regala un giro epico. E altre ancora, ti regala un giro epico in moto in compagnia di una vera, autentica Lady Biker. E questo, amici miei, è esattamente ciò che è successo a me, in un’avventura tra curve, tornanti e panorami mozzafiato, in sella alla mia fida compagna, la Yamaha Tracer 9, e a ruota – o meglio, a precedermi – una vera forza della natura: Camilla.

C’era nell’aria la classica eccitazione che precede un grande giro, quella sensazione di avere la strada e il vento come unici compagni. Ma questa volta, l’emozione era raddoppiata. Avevamo un piano, un percorso ambizioso che ci avrebbe portato a esplorare il cuore del Molise e della Campania. Tre perle incastonate tra le montagne: il Lago del Matese, il Lago di Letino e infine le vette di Campitello Matese.

L’appuntamento con la nostra ospite speciale era fissato. Avevo già un’idea della sua grinta, ma non potevo ancora immaginare la carica di adrenalina e divertimento che avrebbe portato in questa giornata. Molti, purtroppo, credono ancora che il mondo delle due ruote sia un universo esclusivamente maschile. Io sono qui per dirvi, con tutta la sincerità del mondo, che è una “grande cazzata”. Ci sono donne che in moto ti lasciano a bocca aperta, che guidano con una sensibilità e una velocità che molti maschietti si sognano. E Camilla, come avrei scoperto presto, era una di queste.

La Scalata verso il Lago del Matese: Curve, Paesaggi e un’inaspettata “Safety Car”

Dopo esserci incontrati, la marcia è ripresa in un’atmosfera carica di aspettative. Il primo obiettivo era il

Lago del Matese. Avevo avvertito Camilla che sono un “fermone” , uno di quelli che si godono il viaggio senza fretta, e lei, con una sportività e una tranquillità disarmanti, mi aveva rassicurato che anche lei non era una da “corri corri”. In realtà, mi sbagliavo di grosso. La sua moto sembrava danzare tra le curve, una vera e propria saetta, e in men che non si dica, mi sono ritrovato a seguirla ammirando la sua disinvoltura.

La strada che si arrampica sul Matese è una vera poesia per ogni motociclista. L’asfalto, a dispetto di qualche insidia, è “decente” e ben si presta a un’andatura fluida. Nonostante il caldo di un sole che ci batteva contro, l’aria si faceva sempre più fresca man mano che prendevamo quota. E il panorama… ragazzi, il panorama è qualcosa di indescrivibile. Le valli si aprivano sotto di noi, offrendo uno spettacolo che, per dirla tutta, non ha nulla da invidiare a percorsi ben più blasonati. Ci sono curve, a volte un po’ “tecniche,” tanti tornanti, ma il discorso rimane “scorrevole”.

Il divertimento era alle stelle, anche se a un certo punto un’auto un po’ troppo lenta ci ha fatto da “tappo”. L’istinto di sorpassare era forte, ma in curva, la prudenza vince sempre. Abbiamo dovuto rassegnarci a una marcia più pacata, ma come si dice, “nel frattempo ci godiamo il panorama”. Eravamo immersi in un paesaggio che sembrava dipinto, e nonostante la voglia di “dare gas” e far “cantare questa Tracer 9”, abbiamo rallentato il ritmo per ammirare lo spettacolo che la natura ci offriva.

Una Sosta di Pura Bellezza e un Po’ di… Caos!

Dopo un po’ di salita, finalmente, l’azzurro è apparso tra gli alberi. Il Lago del Matese! Uno “spettacolo,” uno “specchio d’acqua” che in una giornata di sole come questa sprigionava dei “colori” incredibili. Era il momento perfetto per una pausa, anche solo per ammirare un tale spettacolo e fare qualche foto.

La nostra sosta è stata breve ma ricca di momenti indimenticabili. C’è stato un po’ di scompiglio quando stavamo cercando un punto panoramico e Camilla, con la sua inarrestabile energia, si era già fiondata in un punto che forse non era quello ideale. “No, stai salendo, fermala!” le urlavo, con un misto di divertimento e tensione. Ma alla fine siamo riusciti a trovare un angolo di paradiso per scattare qualche foto e goderci un attimo di tregua prima di ripartire verso la prossima tappa.

La Via del Santuario e il Lago di Letino: Dove il Navigatore si Arrende e l’Avventura Continua

Dopo la pausa, la rotta è cambiata. Destinazione: un santuario vicino al

Lago di Letino (o Lago del Gallo come è chiamato nella zona). L’idea era di raggiungere un punto panoramico per scattare delle foto degne di Instagram. C’è solo un problema: tra quelle montagne, il segnale del cellulare è un optional. E così, ci siamo ritrovati a navigare “alla cieca”, affidandoci al nostro istinto e sperando di non aver sbagliato strada.

E la strada… che avventura! “Ci stiamo proprio arrampicando,” ho commentato ad alta voce, mentre la Tracer 9 si inerpicava su una salita ripida e tortuosa. Le curve si susseguivano, e a un certo punto, la mia compagna di viaggio mi ha spiazzato con un: “a destra fra”. Era un percorso che sembrava non finire mai, e ho scherzato dicendo che volevo “morire”. Ma la fatica è stata ripagata da una visione incredibile. Il panorama che si apre su quel lago è qualcosa di unico. C’era una casetta con una cascata che sembrava uscita da una fiaba, e l’intera valle era un tripudio di colori e di emozioni. Dopo una breve sosta per una “pausa drone” davanti a questo scenario mozzafiato, abbiamo ripreso la marcia, ma con una certa lentezza, perché le gomme, dopo la sosta, erano ancora un po’ fredde. Diciamo che “siamo andati piano piano”.

L’Arrivo a Campitello Matese

La strada per Campitello Matese è stata una celebrazione. Ci siamo lasciati alle spalle il Lago di Letino, ma i panorami non smettevano di stupirci. Abbiamo salutato le pecorelle e schivato un po’ di sporco sulla strada, ma lo spettacolo della natura era costante. Ho persino notato il Lago del Matese in lontananza, come una sorta di saluto prima di lasciarlo alle spalle.

L’arrivo a Campitello Matese è stato il culmine della giornata. Le vette, le piste da sci che in estate sono verdi prati, e l’aria frizzante di montagna hanno accolto noi e le nostre moto. Il viaggio era giunto al termine, ma l’avventura, le risate, le emozioni e i panorami sarebbero rimasti con noi per sempre.

Questo giro in moto è stato la prova che non serve essere dei professionisti per godersi la strada e il paesaggio. Basta avere la passione, la voglia di esplorare e, magari, una compagna di viaggio che ti lasci a bocca aperta con la sua bravura. E ora non vedo l’ora di organizzare la prossima avventura su due ruote!

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Voonexio

Appassionato di moto, di viaggi e di video editing, ho deciso quindi di iniziare ad unire insieme queste miei passioni e registrare i miei giri in moto, iniziando a pubblicare su YouTube come motovlogger.

Ho conseguito la patente A3 in tarda età e prima della patente non avevo mai guidato neanche uno scooter, ma la passione è passione e quindi...

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