Oggi voglio parlarvi (o meglio approfondire un articolo precedente) di un piccolo, piccolissimo oggetto che, per noi motociclisti, ha un valore immenso, un’aura di leggenda e, diciamocelo, un tocco di sana superstizione: parlo della Guardian Bell. Magari l’avete vista appesa in basso su qualche moto, forse ne avete una anche voi, oppure l’avete sentita chiamare con i suoi altri nomi, come Gremlin Bell o Spirit Bell.

Non è di certo un accessorio tecnico, né un componente che migliora le prestazioni, ma è un vero e proprio talismano per noi che viviamo sulla strada, un po’ come l’immagine di San Cristoforo per i viaggiatori di un tempo. Nel tempo, questo piccolo oggettino è diventato un simbolo importantissimo per la nostra comunità, e in questo articolo voglio raccontarvi tutto il folklore, i miti e le credenze popolari che lo circondano. Ma non solo, vi svelerò anche la tradizione che lo rende davvero efficace e, soprattutto, dove e come va posizionata correttamente sulla moto per farla funzionare al meglio.

Preparatevi, perché la storia di questa campanellina affonda le radici in tempi lontanissimi e ci porta in giro per il mondo, dai campanili medievali alle carlinghe degli aerei da guerra.

🏍️ L’Origine: dal Medioevo ai Gremlin della RAF

Per capire il potere di questo oggetto che stringo tra le mani (e che ho anche sulla mia moto, ovviamente!), dobbiamo fare un bel salto indietro.

La tradizione più antica legata alla campana per scacciare gli spiriti risale addirittura al Medioevo europeo. Pensate che, già all’epoca, era usanza suonare le campane durante le celebrazioni religiose, specialmente quelle dedicate ai defunti, per scacciare via gli spiriti maligni. Se ci fate caso, è un’usanza che, in qualche modo, è sopravvissuta fino a oggi: ancora quando si celebra un funerale, le campane suonano con rintocchi lenti, proprio per allontanare le presenze negative. Insomma, il concetto che il suono metallico della campana sia un “repellente” per il male è antico e radicato.

Dalla Guerra ai Motociclisti: Nascono i Gremlin

Avvicinandoci un po’ di più al nostro mondo e al concetto di veicolo, la storia della Guardian Bell si lega strettamente alla Seconda Guerra Mondiale. Il mito che la circonda in questo periodo è legato in particolare ai piloti della Royal Air Force (RAF) britannica.

Erano tempi durissimi, i militari, specialmente i piloti dell’Aeronautica, volavano per ore e ore e riposavano pochissimo. La stanchezza era alle stelle. E cosa succedeva in queste condizioni estreme? I piloti iniziavano a lamentare che delle figure oscure sabotassero gli aerei, causando problemi meccanici e danni inspiegabili ai loro mezzi. Fu così che venne coniato il termine “greenman” dall’antico inglese, che poi è diventato la parola che tutti conosciamo: Gremlin.

Per contrastare questi dispettosi sabotatori dell’aria, i piloti della RAF iniziarono ad appendere delle piccole campanelline nella cabina di pilotaggio. Inizialmente, il loro suono serviva sia a tenerli svegli e attenti, sia a scacciare i Gremlin con il tintinnio.

Finita la guerra, questi piloti britannici, abituati alla camerateria e alla tensione della battaglia, trovarono nel motociclismo un ambiente simile, una nuova comunità affiatata. E cosa mantennero? La tradizione di attaccare le campanelline sulle loro moto, proprio per continuare a scacciare quei malvagi gremlin e gli spiriti maligni che potevano causare problemi meccanici o incidenti. A dare il via al vero e proprio “fenomeno Gremlin” fu anche il libro The Gremlins, pubblicato nel 1943 da Roald Dahl, uno di questi piloti, che raccontava proprio questi episodi.

La Leggenda del Vecchio Biker e l’Orfanotrofio

C’è un’altra storia, forse la più amata e diffusa nel mondo motociclistico, che ci porta più vicini al concetto moderno di Guardian Bell.

Si narra di un vecchio motociclista che, in una notte gelida, stava tornando dal Messico verso gli Stati Uniti, carico di doni destinati ai bambini di un orfanotrofio. Dietro una curva, venne assalito dai Gremlin. Questi spiritelli malvagi, che infestano la strada per causare incidenti, lo fecero cadere. Il biker rimase intrappolato sotto la moto e, disperato, iniziò a lanciare i doni che aveva con sé contro i piccoli mostriciattoli per farli scappare.

Quando i regali finirono, si ritrovò in mano solo una piccola campana. Iniziò a suonarla vigorosamente e, grazie al suo suono, richiamò l’attenzione di altri due motociclisti che si trovavano accampati lì vicino. I due accorsero, scacciarono i Gremlin e liberarono l’anziano.

Per ringraziarli, il vecchio biker non aveva denaro, ma prese due strisce di cuoio dalle sue borse e regalò una campana a ciascuno dei suoi salvatori. Le attaccò alle loro moto, in segno di gratitudine e per augurare loro protezione sulla strada. Questa storia, più di ogni altra, simboleggia non solo la protezione, ma anche il forte senso di fratellanza che lega la comunità motociclistica.

Insomma, che si tratti di antichi spiriti maligni o dei moderni Gremlin della strada, il potere della campanellina è quello di scacciare i demoni e le avversità attraverso il suo suono. Oggi, la Guardian Bell è per noi motociclisti il simbolo di protezione per eccellenza, proprio come San Cristoforo per i viaggiatori.

🎁 Le Regole Sacre: come far funzionare la tua Guardian Bell

Ok, adesso conosciamo le leggende, ma veniamo al sodo: come si usa davvero questa campana? La Guardian Bell ha delle regole ben precise per attivare il suo potere protettivo.

La regola fondamentale è una sola, ed è non negoziabile: il motociclista non deve acquistare questa campanellina per sé!

Perché la Guardian Bell funzioni, deve essere regalata. Deve arrivare da una persona che ci vuole bene e con cui abbiamo un legame speciale: il fidanzato, la fidanzata, la moglie, il marito, un amico, un’amica o un altro motociclista. È il gesto di affetto e la volontà di proteggerci di chi ce la regala che carica la campana del suo potere.

Se dovessi comprarla per te, perderesti il suo effetto protettivo. E attenzione, se per sfortuna te la dovessero rubare, anche in quel caso perderebbe il suo potere, proprio perché il legame affettivo che la attiva è personale e non trasferibile in quel modo.

Dove e perché posizionarla: la strategia anti-Gremlin

Una volta ricevuta in dono, la campanellina va applicata sulla moto. Ma dove? Non è un dettaglio da poco, la posizione è fondamentale per l’efficacia!

La Guardian Bell va applicata nella parte più bassa e più avanti possibile della moto.

Perché proprio lì? È una questione puramente strategica, legata alla leggenda dei Gremlin. Questi spiriti della strada, che causano i problemi meccanici e le cadute, si muovono e si attaccano alla moto proprio dal basso. Quindi, la campanellina dev’essere la prima cosa che incontrano.

Quando un Gremlin cerca di saltare sulla tua moto, il tintinnio della campana lo intercetta, lo spaventa e lo fa cadere in strada, magari lasciando anche una bella buca! (Ecco spiegato l’asfalto delle strade italiane, soprattutto al centro-sud: una vera e propria fossa dei Gremlin!) .

La maggior parte dei motociclisti la appende vicino al telaio o alla barra paramotore. Io, ad esempio, l’ho attaccata proprio alla barra paramotore con delle fascette, tenendola il più in basso e in avanti possibile. L’importante è che sia ben salda e che, ovviamente, non tocchi le ruote o il terreno in piega, altrimenti rischiereste di farvi male o di perderla. Non deve essere una campana da mucca, deve solo emettere il suo suono vibrante che scaccia gli spiriti maligni.

🔄 Cosa fare quando cambi moto

La Guardian Bell è “ad personam”. E se vendi la moto?

Se decidi di separarti dalla tua moto, la tradizione vuole che tu stacchi la campanellina e la tenga con te. Questo perché il suo potere è legato al motociclista che l’ha ricevuta in dono e che è stato protetto.

Tuttavia, c’è un gesto bellissimo che puoi fare: puoi scegliere di regalarla al futuro proprietario della tua moto. Non la stai vendendo con la moto, ma la stai staccando e regalandola di persona, come un vero e proprio buon augurio per le sue avventure future, sperando che la moto si diverta con lui così come si è divertita con te.

🎨 Tanti Stili, Un Solo Scopo

Molti credono erroneamente che la Guardian Bell sia legata solo al mondo Harley-Davidson, ma non è affatto così. Chiunque può usarla e goderne della protezione: dalla supersportiva alla Sportourer, all’Enduro.

Esistono di tutti i tipi e sono spesso personalizzabili per forma e dimensione. La mia, ad esempio, ha delle ali d’angelo, un simbolo di protezione. Ne ho anche un’altra con una croce celtica, altro simbolo antico di protezione. Puoi trovarle con teschi, simboli di club o disegni unici.

Non importa il design che scegli, né che tu ci creda o meno. La Guardian Bell ha creato una community attiva che la utilizza e la valorizza. È un simbolo forte, una tradizione bellissima e, in fondo, una sicurezza psicologica che male non fa mai quando si affronta la strada.

Spero che queste storie e leggende metropolitane vi abbiano appassionato e vi abbiano fatto scoprire (o riscoprire) la magia che si nasconde dietro a questo piccolo, ma potente, oggetto.

E voi? Conoscevate tutte queste leggende? Avete una Guardian Bell? Fatemi sapere nei commenti chi ve l’ha regalata e che simbolo ha!

Se il video ti è piaciuto e l’articolo ti è stato utile, non dimenticare di iscriverti al canale, lasciare un like, commentare con le tue esperienze e attivare la campanellina per essere sempre aggiornato sui nuovi video.

Voonexio

Appassionato di moto, di viaggi e di video editing, ho deciso quindi di iniziare ad unire insieme queste miei passioni e registrare i miei giri in moto, iniziando a pubblicare su YouTube come motovlogger.

Ho conseguito la patente A3 in tarda età e prima della patente non avevo mai guidato neanche uno scooter, ma la passione è passione e quindi...

...eccomi qui

Vedi tutti i post
Panoramica privacy

I cookies sono piccoli frammenti di testo inviati dal tuo web browser da un sito da te visitato. Un file cookie viene conservato nel tuo web browser e ci permette di riconoscerti e ricordare le tue preferenze. Cliccando su accetto o continuando ad utilizzare il sito acconsenti al nostro uso dei cookies.