Ebbene sì, ragazzi, la notizia che forse alcuni di voi già si aspettavano è arrivata. La Tracer 9 precedente mi aveva dato un sacco di soddisfazioni, ma chi mi conosce lo sa: quando scatta quella scintilla, quando l’occhio cade su una linea, su un dettaglio che ti fa battere il cuore, è finita. E così è successo. Ho cambiato moto! E se devo essere sincero fino in fondo, è successo tutto in un lampo, con un entusiasmo che non provavo da tempo e che ha portato a un cambio drastico nella mia vita a due ruote.
La mia nuova compagna di avventure è qui, accanto a me, ed è uno spettacolo per gli occhi e per l’anima. Signore e signori, datemi il benvenuto nella mia vita a bordo della nuovissima Yamaha Tracer 9 2025, modello base, che ho già soprannominato Ashley (il nome me l’hanno affibbiato, lo giuro, ma ormai le è rimasto attaccato!).
La Scelta che Farà Discutere: Perché Ancora Yamaha Tracer 9? Il Fascino Irresistibile del CP3 e Quel “Musetto”
Lo so, lo so, mi aspetto già una marea di critiche. C’è chi dirà: “Ma come, hai venduto il modello 2022 per prendere il 2025?”. E ancora: “Con gli stessi soldi potevi comprare una moto diversa, magari con più optional di serie, o di un altro segmento!”. È vero, ci sono tantissime moto fantastiche in giro per lo stesso prezzo, e ogni scelta nel mondo delle due ruote è sempre personale e passionale. Però, onestamente, a me non importa nulla di quello che dicono gli altri, perché la moto è un fatto di pancia, di sensazioni, e in questo caso, la pancia ha parlato chiarissimo.
Io mi sono innamorato perdutamente del motore CP3, il tre cilindri di Yamaha, un propulsore che ha un carattere e un’erogazione che non hanno eguali nella sua categoria. È un cuore che pulsa, che ti attacca al sedile appena giri la manopola, che non ti tradisce mai e che ti regala un divertimento puro, sia che tu stia viaggiando tranquillo, sia che tu voglia tirare fuori la vena teppista che la Tracer, pur essendo una tourer, non ha mai perso. Non è solo un motore, è l’anima della moto, e non potevo farne a meno.
Ma c’è un altro dettaglio che ha fatto la differenza e che so per certo attirerà i commenti più velenosi: il musetto. La nuova linea del frontale, con quel design più affilato e i nuovi fari, ha diviso la critica. Molti l’hanno bocciata senza appello, ma io… io lo adoro. Lo trovo aggressivo, moderno e con una personalità fortissima che la distingue da tutte le altre. È proprio per queste ragioni, per questo mix di passione per il CP3 e attrazione per quel frontale così criticato, che l’ho scelta. È una moto che adoro, me ne sono innamorato appena l’ho vista.
Un Prezzo Eccezionale e i Primi 150 km: La Fiducia Ripagata
Devo dirvi che, oltre alla pura passione, c’è stato un elemento fondamentale: un prezzo a dir poco eccezionale. Non posso non menzionare il mio concessionario di fiducia, Monfrecola a Via Epomeo a Napoli. Ragazzi, è la terza moto che prendo da loro, e ogni volta mi hanno trattato con una serietà e una disponibilità incredibili. Non posso far altro che consigliarveli, perché quando trovi persone che lavorano bene, il passaparola è l’unica cosa che conta.
E dopo il ritiro, non ho perso tempo. In una sola mattinata ho già percorso più di 150 km. In questi primi chilometri, tra il rodaggio delle gomme (dovevo togliere la cera, sapete com’è!) e quello delle pastiglie, ho avuto modo di saggiarla un po’ e la sensazione è una sola: è uno spettacolo. Me ne sono innamorato ancora di più. Certo, è presto per una recensione approfondita, voglio finire il rodaggio, provarla per bene in tutte le situazioni prima di portarvi un feedback personale completo. Per ora, vi dico solo che le sensazioni iniziali sono fantastiche.
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Il Diario di Bordo del Viaggiatore: Tutte le Personalizzazioni Orientate al Turismo
Il mio obiettivo principale con la Tracer 9 è il viaggio. Per questo motivo, l’allestimento di base (che comunque è già ottimo) è stato subito arricchito con diverse aggiunte, che, ne sono sicuro, faranno storcere il naso a qualcuno, ma per me sono essenziali.
1. Le Borse Laterali Originali Yamaha (30 Litri)
La prima cosa che ho fatto montare, proprio come sulla versione precedente, sono state le borse laterali originali Yamaha da 30 litri. Mi ci sono trovato benissimo in passato: sono capienti, si integrano perfettamente con la linea della moto e per i miei viaggi sono l’ideale. L’attacco sembrava essere lo stesso del modello precedente, ma le ho fatte cambiare comunque, anche perché le vecchie erano un po’ graffiate e, diciamocelo, quelle nuove le ho avute praticamente regalate come bonus! Per un tourer, lo spazio è tutto, e non c’è accessorio più fondamentale.
2. Il Quickshifter: Ormai Non se ne Può Fare a Meno
Qui arriva la critica a Mamma Yamaha: come è possibile che su un mezzo del genere, pensato per il turismo sportivo, il quickshifter (cambio elettronico) non sia di serie anche sulla versione base?. Lo trovo un accessorio fondamentale, un must-have. Sulla Tracer 9 GT o GT Plus è presente, ma sulla mia base l’ho dovuto aggiungere e l’ho fatto subito.
Ragazzi, sto provando il cambio di terza generazione Yamaha e, nonostante debba ancora cambiare l’olio per il rodaggio, vi posso garantire che è un burro. Le marce si innestano con una dolcezza e una precisione incredibili, senza incertezze e senza il minimo problema. Con il quickshifter poi, sia in salita che in scalata (essendo bidirezionale), il cambio è liscio e veloce, un vero piacere. Non solo è comodo in città, ma ti permette di concentrarti solo sulla guida sportiva e di viaggio.
3. Protezione Totale: Paracarene Givi e Griglia Radiatore
Il viaggio significa anche protezione e prevenzione. La prima cosa che ho voluto proteggere è stato il radiatore. Tra strade di montagna, sassi e detriti, basta un sassolino per rovinare tutto, e non voglio certo che la mia nuova moto si sfondi alla prima curva per una disattenzione o una sfortunata coincidenza. Montata subito la griglia.
Poi sono passato alla protezione vera e propria: le barre paramotore della Givi. Anche qui, ho fatto una scelta ben precisa: non mi piacciono quelle originali Yamaha. Le barre Givi, secondo me, coprono e proteggono la carena in maniera più estesa e completa, il che mi dà molta più tranquillità e sicurezza in caso di sosta o, peggio ancora, di caduta. L’estetica ci guadagna, ma soprattutto la sicurezza.
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Guarda su Amazon4. Comfort da Poltrona: Le Selle Comfort
Ora passiamo al capitolo comfort, vitale per chi come me macina chilometri. Ho fatto montare le selle comfort sia per il pilota che per il passeggero. Ebbene, devo ammettere che sulla sella normale della versione precedente mi ero sempre trovato bene, senza grossi problemi, e facevo tranquillamente 200 o 300 km di fila senza mai accusare dolori. Però, ho voluto provare l’upgrade.
Ragazzi, la sella comfort è un altro pianeta. Già nei primi 150 km non mi sono fermato quasi mai e non ho accusato il minimo fastidio, e vi assicuro che la differenza con quella standard si sente eccome. Una sella più accogliente è la base di ogni viaggio e la trovo un investimento essenziale che ripaga ogni singolo centesimo. A completare il pacchetto ergonomico, ho messo anche il pannello serbatoio che mi serve per ancorare la mia borsa serbatoio, che avevo già dalla moto precedente. Tutto pronto per partire.
Rodaggio e Promesse per il Futuro
Per il momento, la moto è in rodaggio. Devo gestirla, soprattutto nei primi 1000 km, mantenendola sotto i 5000 giri circa, per far assestare bene tutti i componenti. Il rodaggio io lo faccio sul serio, in maniera concreta e reale, perché è cruciale per la vita del motore. Non so se farò altre modifiche, ma per il momento voglio concentrarmi sul testarla, portarla a fine rodaggio e scoprirla chilometro dopo chilometro.
Quindi, state sintonizzati! Continuerò a condividere il mio diario di bordo con Ashley e, una volta finito il rodaggio e completato il mio testing personale, vi porterò una recensione completa su ogni singolo aspetto: dal motore all’elettronica, dal comfort in viaggio alla maneggevolezza nel misto. Per ora, il verdetto è: innamorato pazzo!
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Lasciatemi un commento sotto al video per dirmi cosa ne pensate della mia scelta e di queste prime personalizzazioni, soprattutto se siete tra quelli che hanno criticato il musetto! Adesso vado, la strada mi aspetta, e il CP3 sta già cantando la sua sinfonia. A presto, e gas a tutti!
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